Mentre riecheggia in Tv la frase “una telefonata allunga la vita” attraverso la voce di Pif e di una graziosa nonnina, nel web si fanno sentire i 45 caratteri pubblicati su Twitter da Jeanette Winterson ovvero “Rabbit ate my parsley. I am eating the rabbit” tradotto “Il coniglio ha mangiato il mio prezzemolo. Io mangio il coniglio“. La frase lapidaria è stata poi accompagnata da una serie di fotografie scattate dalla scrittrice inglese di “Non ci sono solo le arance” e “Perché essere felice quando puoi essere normale?“, nonché proprietaria di un negozio biologico ed esperta di cucina.
La Winterson dimostra di saper mostrare la vita così com’è non solo nei sui libri ma anche attraverso la fotografia e la comunicazione 2.0, trasformando la foto del coniglio mezzo scuoiato in cucina in una denuncia contro gli allevamenti intensivi di animali.
Solo una domanda sorge spontanea: la scrittrice ha garantito di aver ucciso l’animale “umanamente”. In che modo con esattezza? Alle spalle? Dopo avergli dato una carota ed una sigaretta? Oppure permettendogli di esprimere un ultimo desiderio?