di Chez Maman
“Me ne cedi un po’?”
“Pensi che potrei farlo anche io?”
“Io non posso farne più a meno”
“Che te ne pare di questa variante?”
Già, perché ormai senza “pasta madre” non vai da nessuna parte! E tu, che la mostri nel suo bel contenitore, annuisci con sussiego, distaccata e altezzosa. Ti cercano, ti blandiscono, te la chiedono sfacciatamente, la guardano con occhi bramosi e tu lì, a nicchiare un po’ … Poi alla fine capitoli e, sì, concedi un po’ di questa meraviglia miracolosa e parti con le spiegazioni e le raccomandazioni, quasi fosse un figlio: “stai attento, ha circa duecento anni e per la fermentazione è stato usato il miele. Accosta il naso: si sente, vero? Mi raccomando, falla respirare, mantienila alla temperatura giusta, …”, e via di questo passo. Ti senti, insomma, una custode mitologica e ti corre un brivido di piacere lungo la schiena quando, indicandoti, qualcuno dice “Lei è quella della pasta madre”