di La Brambi
Metti una sera di fine luglio a Milano, quando i vestiti ti si attaccano addosso e i tacchi finiscono immancabilmente in un marciapiede ormai a pois. Metti che hai ricevuto un invito a cena da un sconosciuto. Beh non del tutto sconosciuto, alla fine lo hai conosciuto due sere fa, si è presentato, avete parlato, flirtato e vi siete piaciuti, eccome se vi siete piaciuti. “Ti chiamo” ha detto, e così è stato : “vieni a cena da me stasera, sono un ottimo cuoco”. Perchè no? Un pò sconveniente, lo conosci da così poco, chi è lui dopotutto, occhi nocciola e capelli sale e pepe a parte. Ma si, una buona bottiglia di prosecco di valdobbiadene da portare in omaggio e la decisione è presa.
Suoni il campanello e quasi non ricordi il suo aspetto e poi…eccoli lì gli occhi nocciola e, accidenti, sei fregata! Saluti, due baci a sfiorare un viso che sa di dopobarba, e una pentola sul fuoco. “Che cucini?” dico io “pepata di cozze, ti piacciono?” dice lui. Mmmm adoro, il sapore del mare è dappertutto in questa casa, in lui che sa di Salento, di pelle asciugata al sole, di barche e reti, di un Italia calda e colorata, lontana dalle zanzare di un appartamento milanese.
Un uomo e la sua cucina, un connubio seduttivo irresistibile: un paio di occhi nocciola (maledetti!) e una cucina Alno a forma di barca, e tu oramai sei già persa nel suo mare. Lo vedi cucinare e sai già come farà l’ amore , sai già che non potrai fare a meno di lui almeno per le prossime due ore, perchè un uomo che cucina, e lo sa fare bene, è un dono del cielo, e i regali vanno scartati. Cozze, gamberi alla griglia, seppie e crostini di pane all’ olio…una cena perfetta. Di tutto parliamo, di amori passati, di perdite e conquiste, di sogni da realizzare e già realizzati. Mi promette un caffè salentino perchè dice, “come lo facciamo noi a Gallipoli non lo fa nessuno”. Io non l’ ho mai bevuto quel caffè, ma vado in fiducia… ” e il naufragar mi è dolce in questo mar”.